Jeeg Robot d’acciaio: chi non conosce il nome di questo robot? Forse davvero in pochi, perché anche chi non colleziona robot giapponesi Takara, l’ha almeno una volta sentito nominare come simbolo di una generazione, quella degli anni 70 e 80, che davvero andava pazza per i robottoni giocattolo.
Quelli infatti furono gli anni d’oro dei robot nagaiani, giganti d’acciaio che nati dalla penna del maestro Go Nagai in breve tempo sono diventati anime televisive di grandissimo successo in tutto il mondo, e così anche in Italia.
Anche fra i collezionisti, il Jeeg robot Takara è un giocattolo amato e molto collezionato, nonostante siano passati più di 40 anni. In questa recensione ne descriveremo le caratteristiche, proveremo a capirne la valutazione e chiunque lo desiderasse, potrà contattarci per proporlo in vendita.
Descrizione del robot Jeeg, trasformazione, accessori e scatola
Jeeg robot nasce dalla giapponese Takara nel 1976, che riprende la linea (già affermata) dei Microman e cavalca l’onda del successo dei manga e dell’anime TV.
il giocattolo colpisce già dalla piccola scatola dai colori molto accesi, col robot grande in primo piano su sfondo giallo.
All’interno, nello scomparto di polistirolo bianco, troviamo alloggiato il Jeeg, un colorato foglio di istruzioni, le 2 trivelle, infine missili e pugni agganciati alle sprue dei blister di plastica.
Il robot è alto 18 cm, realizzato con materiale plastico di buona fattura e una discreta dose di metallo, che garantisce una buona robustezza. Discreta anche la posabilità. Caratteristica principale che lo rende iconico e che verrà adottata anche in modelli successivi (vedi Micronauti) è che tutti gli arti sono scomponibili e calamitati.
Testa, busto, braccia e gambe si agganciano fra loro tramite delle sfere metalliche che aderiscono per mezzo di giunture calamitate (altra caratteristica presa dalla serie: il protagonista Hiroshi Shiba forma il Jeeg con l’aggancio dei suoi componenti lanciati dal Big Shooter guidato dalla sua amica e collega Miwa).
In dotazione con il robot abbiamo due trivelle che possono essere utilizzate in tre configurazioni: sulle spalle per mezzo di un supporto (simulando una sorta di assetto aereo), oppure tramite dei piccoli innesti, sempre con calamita, in sostituzione delle braccia o delle gambe. In questo modo verranno creati assetti alternativi nelle battaglie più difficili contro i mostri della regina Himika.
Il robot è dotato di meccanismi di sparo: dai polsi possiamo fare partire i pugni e dalla pancia i missili. Questa action simula i due celebri colpi utilizzati nella serie contro i nemici, il doppio maglio perforante e il raggio protonico.
Antares o Panzeroid
A completarne il successo fu introdotto nel mercato anche Antares o Panzeroid che dir si voglia. Il famoso cavallo robot su cui si aggancia Jeeg (esattamente come nell’anime) forma con esso una sorta di modulo-cantauro. Panzeroid era venduto in scatola uguale per dimensioni, colorata, col cavallo bianco in primo piano su sfondo giallo. Come armi in dotazione troviamo due missili calamitati che si alloggiano sui fianchi del cavallo, dotati di meccanismo di sparo.
Il successo fu tale che venne messo in commercio anche un deluxe set, Jeeg e Panzeroid in scatola unica e di dimensioni maggiori. Questo set aveva un buon numero di armi ed accessori in dotazione, tra cui missili a punta (quelli delle prime versioni), una lancia bianca per il robot e quattro ruote che tramite appositi supporti, era possibile alloggiare al posto delle gambe del quadrupede. Questo è oggi un set molto richiesto nel mercato del collezionismo.
Quali versioni esistono e qual è il vero Jeeg originale?
Per quanto riguarda le versioni prodotte, il primo, unico ed originale è Jeeg Takara del 1976, con scritte giapponesi sulla scatola, ma soprattutto con trivelle e missili a punta. Infatti, in quanto ritenuti pericolosi per i bambini, anni dopo Takara introdusse trivelle sempre in plastica ma dalla punta smussata e missili con grossa testa a punta in gomma. Per questo motivo questa versione è la più rara e ancora oggi ha un alto valore collezionistico.
Tutti i modelli prodotti negli anni successivi, da quelli degli anni ’80 fino alle ristampe dei primi anni ’90 ed oltre, presentano trivelle con punte arrotondate e missili gommati.
Ad oggi queste sono le versioni più comuni in commercio. È possibile infine imbattersi anche in alcune versioni importate dalla High Dream, esteticamente un po’ diverse con la scritta “Jeeg” in grande sulla parte frontale della scatola, e senza le tipiche scritte giapponesi della versione originale.
Sempre negli anni ’90 furono prodotte delle varianti che riguardavano per lo più la colorazione:
• Jeeg versione Black limited edition prodotto nei primi anni ‘90: ovvero robot in versione nera con parti dorate sul corpo e sulle trivelle; scatola identica praticamente all’originale ma senza colori, ovvero in bianco e nero.
Questa versione di Jeeg oltre ad essere molto bella e particolare esteticamente, ha un discreto valore collezionistico;
• Jeeg versione Clear di fine anni ‘90: ovvero robot con plastica del corpo semi-trasparente che lascia trasparire i colori al suo interno. Scatola colorata, simile all’originale ma con qualche piccola differenza grafica. Questa versione di Jeeg è abbastanza comune e meno rinomata del modello Black.
La rara versione Jeeg Baron karza
Ad onor del vero, bisogna menzionare anche una rarissima versione di Jeeg robot, quasi introvabile che presenta il corpo del robot completamente nero. Questa è diversa comunque dal Black edition, ma è molto simile al Baron Karza dei Micronauti. La testa è colorata esattamente come l’originale del 1976. Anche le trivelle si presentano appuntite come quelle della primissima versione. Di questa versione negli anni ne è stata messa in dubbio la veridicità in ambito collezionistico, in quanto si additava ai venditori di aver semplicemente posto la testa di un qualsiasi e comune Jeeg Takara sul corpo di Baron Karza dei Micronauti, per rivenderlo a prezzi esorbitanti. Come detto, probabilmente questa versione è la più rara in assoluto e personalmente ne ho viste pochissime in giro.
Valutazione del Jeeg Robot Takara
La valutazione del Jeeg Takara calamitato supera il centinaio di euro, purché sia completo di accessori e di scatola. Avendo segnato un’epoca per almeno un decennio, le sue prime versioni sono quelle dal valore più alto e ricercate. Decisamente meno richieste sono quelle anni 90. Non è neanche un pezzo “di nicchia”. Era un giocattolo molto comune fra gli anni 70 e 80 perché era bellissimo e non costava molto. Sono in tanti quindi i collezionisti che oggi lo rivorrebbero!
Chiunque volesse vendere il suo Jeeg robot Takara può contattarmi alla mail infograffitiblog@gmail.com o scrivere al numero 3518675462.